Circolo Didattico "CROSIA-MIRTO" (CS)

Festa della primavera e degli alberi

Scuola dell'Infanzia
"Via dell'Arte"

Scuola Primaria classi 5^
"Via dell'Arte", "Sorrenti", "Via del Sole"

18 maggio 2010

Un saluto di benvenuto a tutti i presenti, al nostro Dirigente, ai genitori e alle autorità intervenute alla nostra manifestazione. Anche quest’anno ci ritroviamo nella nostra Scuola a festeggiare gli alberi e la primavera con un recital dal titolo “Primavera nel Bel Paese”. Infatti studiando a scuola le regioni italiane, noi bambini Classi 5e di “Via dell’Arte”, di “Via del Sole”, di “Sorrenti” ci siamo chiesti perché la nostra Italia è chiamata il Bel Paese e abbiamo deciso di fare un viaggio immaginario per scoprire le bellezze naturali e festeggiare la primavera con poesie e canti tipici tradizionali di ogni regione. I primi ad esibirsi saranno i bambini della Scuola dell’Infanzia di “Via dell’Arte”, poi inizieremo il nostro viaggio.

 
SCUOLA DELL'INFANZIA "VIA DELL'ARTE"

 

Classi 5A-B Scuola Primaria
"Via
dell'Arte", "Sorrenti", "Via del Sole"

1- Guardiamoci attorno: nella nostra terra, la CALABRIA. Possiamo ammirare gli sconfinati alti-piani della Sila che verdeggiano di oliveti, arbusti sempreverdi (erica, mirto, rosmarino, ginepro, alloro, lentisco, agrumi), fiumare fiorite di oleandri, ginestre e valeriane rosse, ma soprattutto le foreste di pioppi, ontani, castagni, faggi, abeti e pini, alberi secolari, i veri giganti della Sila.

2- Giungiamo ai nostri confini: la BASILICATA. Il clima e il terreno influiscono sul paesaggio della Basilicata regalandole una vegetazione variegata, di tipo mediterraneo lungo le coste e nelle zone più interne, dove si trovano rosmarino, ginepri, alberi d’alto fusto come il pino marittimo e il pino d’Aleppo. A quote superiori si alternano boschi, prati e vegetazione rupestre.

3- Siamo sul tacco dello stivale: la PUGLIA. In tempi lontani era densa di boschi e di vegetazione, ma l’azione modificatrice dell’uomo contribuì alla loro devastazione. Le specie più tipiche dei boschi pugliesi sono rappresentate da lentischi, ginepri, querce, pini, castagni, tigli, cerri, faggi. Importanti sono la Foresta Umbra, “ombrosa”, nel Gargano e la foresta di conifere di Mercadante.

4- Arriviamo alla parte opposta, sul Tirreno: la CAMPANIA. L’uomo ha modificato la natura, ha eliminato specie originarie e introdotto la lussureggiante flora tropicale nei giardini costieri (palme, banani, agavi ecc.). La vegetazione più diffusa è la macchia mediterranea, molto rigogliosa, sia ad arbusti sia arborata (leccio, olivastro, carrubo, lentisco, mirto, ginestra, erica, timo, oleandro).

5- Vediamo l’ultima regione dell’Italia meridionale: il MOLISE. La flora molisana presenta boschetti di quercie e roverelle, radure fiorite, olivi e mandorli, ginestre e piante aromatiche (rosmarino, salvia, origano e timo), ampie distese di cerro, che formano alcuni dei boschi più belli d'Italia. Pascoli verdi e faggi, fassini, abeti e pini, danno vita a boschi stupendi.

6- Saliamo su per lo Stivale: l’ABRUZZO. Le faggete caratterizzano il paesaggio vegetale e la montagna e' rivestita da boschi di cerro, carpino nero, nocciolo, acero campestre, acero minore, ciliegio, stelle alpine, papaveri e salici. Tra la primavera e l'estate, in montagna fioriscono genziane, orchidee selvatiche, peonie, ciclamini, ranuncoli, gigli, iris e viole.

7- Visitiamo anche la regione della capitale d’Italia: il LAZIO. La vegetazione presenta diversità. Alcune dune grazie alla presenza di rosmarino ed erica in primavera appaiono di colore rosso acceso. Vi sono pinete di pini marittimi e domestici, querceti misti a  frassini, sugheri, lecci ed un ricco sottobosco, faggi e conifere e il giglio in fioritura è di notevole bellezza.

8- Ci troviamo adesso nel "cuore verde d'Italia": l’UMBRIA. Tutto il territorio è un susseguirsi di foreste rigogliose e spettacolari, di macchie e coltivazioni, che in tutte le stagioni offrono una varietà infinita di colori. A primavera l’enorme pianura verdeggiante è chiazzata qua e là dal rosso dei papaveri, dall'azzurro dei fiordalisi, dal bianco dei narcisi, o dal giallo dei fiori della lenticchia.

9- Nel nostro viaggio siamo ancora al centro Italia: le MARCHE. La flora è composta dalla macchia mediterranea e alberi delle zone sub-mediterranee come il rovere e il cerro. Sulle alture si trova la stella Alpina, ma riguardo l'aspetto boschivo, nell'Appennino sono assenti alberi resinosi a causa della deforestazione. All'interno della regione vi sono diversi parchi e riserve naturali.

10- Percorriamo la patria di oasi e parchi naturali: la TOSCANA. Simbolo e caratteristica del paesag-gio sono gli alti e slanciati cipressi. Vi sono poi vigneti, uliveti, castagneti, faggeti, querceti, pini marittimi, mandorli, tabacco, fiori ornamentali (rose, gigli e garofani) e una vegetazione arbustiva molto profumata (alloro, piante di fragole, origano e salvia, camomilla, ginestre e ginepro).

11- Cominciamo ad attraversare la Pianura Padana: l’EMILIA ROMAGNA. Le vegetazioni origina-rie sono quasi scomparse. Ci sono boschi di lecci e pini, castagneti inframmezzati da sterpaglie e arbusteti. La formazione palustre più diffusa in tutto il Delta del PO è il Canneto. "Prodotti del sottobosco" sono: tartufi, muschi, fragole, lamponi, mirtilli, more di rovo e le bacche di ginepro.

12- Ci rechiamo nella regione della città lagunare: il VENETO.  I boschi sono poco estesi perché sono stati distrutti. Comunque nelle zone montagnose prevalgono boschi di castagni, di faggi, d'abeti e larici.  Le zone umide della pianura veneta, ospitano piante che nelle varie stagioni rivelano fiori o frutti dai colori e dalle forme più varie di straordinaria bellezza.

13- Arriviamo ai confini orientali della nostra penisola: il FRIULI.  L'attuale manto vegetale è modificato dal disboscamento. C’è una gran varietà di specie: la zona lagunare presenta una vegetazione arbustiva o erbacea, quella pianeggiante è coltivata a mais, quella collinare e alpina è caratterizzata dalla gran varietà di fiori e di specie (betulle, tigli, olmi, aceri, rododendri, ontani, larici, abeti).

14- Raggiungiamo la parte più a nord dell’Italia: il TRENTINO. La flora nelle zone alte è caratterizzata da abeti, larici, pini silvestri; più in basso oltre ai maestosi faggi si trovano arbusti tipo corniolo, sorbo, nocciolo, melo. Sui 2000 metri crescono il pino mugo e il rododendro. Tra i fiori si segnalano genziana, genzianella, negritella, anemone alpino, arnica, ranuncolo, stella alpina.

15- Procediamo ancora verso Alpi, vallate, pianure e laghi: la LOMBARDIA. Vi sono moltissime aree protette, vette, ghiacciai e parchi. La sua flora è formata da faggi, castagni, pini e abeti. Ci sono aree ricoperte da brughiere, con robinie, pini silvestri e specie erbacee e arbustive. La mitezza climatica delle sponde dei grandi laghi permette splendide fioriture di camelie, oleandri, lecci.

16- Siamo nella regione più piccola: la VALLE D’AOSTA. Sono presenti circa 2000 specie diverse. Il piano collinare ospita alberi da frutto e vigneti, boschi di roverella e castagno. Lungo i fiumi si trovano canneti, ontani, pioppi e salici. Ci sono poi betulle ed aceri, pini, abeti, larici. Una ricchez-za botanica si osserva in primavera con la fioritura alpestre delle stelle alpine e delle peonie. 

17- Facciamo un’altra tappa nel nord Italia: il PIEMONTE. E’ tra le superfici più boscose d’Italia e con tante aree poste sotto tutela ambientale. La varietà delle specie vegetali è ricchissima: flora alpina, boschi di montagna (abeti, larici, pini e faggi), alberi tipici dei climi temperati (castagni e querce), specie subtropicali (palme), diffuse lungo le sponde dei laghi, dove il clima è mite.

18- Torniamo su una zona affacciata sul mare: la LIGURIA. La superficie boschiva è la più alta d’Italia: imponenti faggete e foreste di abeti, pini e larici. Ci sono colture di vite, olivo, frutteti. Nella riviera dei fiori sono celebri le coltivazioni floricole: una miriade di colori e profumi che creano una coreografia straordinaria (garofani, rose, calendule, ginestre, mimose, ranuncoli, anemoni e calle).

19- Attraversiamo il mare per giungere su una grande isola: la SARDEGNA. La maggior parte della superficie dell’isola è occupata dal pascolo, rappresentato sia dalla steppa a graminacee sia dalle formazioni arbustive. Le piante prevalenti sono la quercia, il leccio e il castagno, olivastro, lentisco, carrubo, mirto, alloro, ginepro, cisto, oleandri.

20- Raggiungiamo anche l’altra grande isola: la SICILIA. Caratterizzata da un clima mite, la flora è mediterranea: mirto, corbezzolo, lentisco, euforbia, ginestra, sempreverdi oleandri (dai fiori bianchi, rosa o gialli), carrubi, eucalipti, olivastri, pini marittimi, olivi, agrumi (limoni, aranci, mandarini), piante grasse, fichi d'india, mandorli, mimose, zagare (fiori d'arancio), buganvillee, gelsomini

Il nostro Paese è veramente tutta una meraviglia! Noi bambini siamo pronti ad impegnarci per la salvaguardia dell’ambiente e per la valorizzazione delle risorse naturali, affinchè questi nostri incantevoli paesaggi rimangano intatti e ci regalino un futuro migliore.

Il nostro viaggio ci ha riportati nella nostra bella terra di Calabria. Se gli alberi potessero parlare, sentite un po’ cosa ci direbbero i giganti della Sila:

I tre giganti (La quercia)

‘Nu patre, maniscalcu, a ru su' nato
'a forgia lassau e l'aria astante,
ombrata da 'na cerza sì 'mponente
chi l'aria 'nsanizzava e l'odoratu.

L'erede, 'nu meccanicu ruspante,
I luoghi tramutau in officina,
irrigannu l'albru ccu benzina,
e, ... la concima? .,.'rifiuti 'e carburante'

E, ccu 'ssu latte' e 'chista minestrina'
'a cerza ci rimise ru rigoglio:
'e foglie se 'ngialliru misi prima.

Michele vitte e disse: 'Mmò te taglio’
strematu ssù gigante le fa eco:
"che virere così morire è meglio!"

I tre giganti (Il pino)

Nu pinu, altu e grossu, trecentinu,
chi cuglie ppe' primu i raii d'u sole
sente ch'è primavera e se cunsole:
"C'è chi ‘un s'è svegliatu stamatinu!"

 E lu vurria gridare, ma 'e parole
se strozzanu 'ntr'a gola dulurante
ch'asseme a 'na tussa petulante
di mal salute, certu, sunu prove.

"Ma cumu? " - s'addimmanne 'stu gigante'­
"... fossi ch'un me giovata ra nivera?
... O ch 'e stagioni mie su 'forse tante?"

"Nu' t'arruvella’ ”- le gride 'na brughera –
“E' curpa de li gassi n'tossicanti,
riversati dall' omu in atmosfera"

I tre giganti (Il castagno)

Nu vecchiu castagnu, 'ntr'a frevaru,
ccu'i pedi ammurmurati d'a nivera,
'u vientu strapazzau: "Cchi brutta cera!"
"... é tempu chi ricurri a' 1u riparu!. "

 E ru castagnu, ccu giusta manera,
"... tu s'i 'nvadente - le disse - 'ndelicatu,
me storci da strozzamme l'apparatu
chi me dà linfa quann' è primavera.

Meritarrissi davveru bastunatu,
ma chu vattu? ... Si senza corpu tu!
Si cumu core uman 'globalizzatu ;

chi du criatu nun se cure cchiù:
arraffe cchiù chi po'. ... cumu nu latru.
E al futuro ?     O Dio, pensaci tu! "

Questi straordinari versi sono nati dalla penna di Vincenzo Madera, un nostro compaesano, profondo estimatore della cultura popolare e dell’arte poetica.
Lo ringraziamo con un caloroso applauso. …

E ora, con la nostra fantasia, immaginiamo le nostre bisnonne e i nostri bisnonni che festeggiano l’arrivo della primavera con un’allegra tarantella.

GIURAMENTO DI FEDELTÀ E DI AMORE PER GLI ALBERI

Noi, piccoli e grandi, in questo giorno di festa
GIURIAMO di amare e rispettare gli alberi,
CI IMPEGNIAMO  a proteggere la Vita
delle Piante, dei Boschi e dei Fiori;
a pulire l’ambiente per avere un mondo
più sano, più pulito, più vero.

LA PIANTUMAZIONE
DI UN NUOVO
ALBERELLO
NELL'ORTO
BOTANICO
DELLA SCUOLA

(foto a cura di Lodovico Gagliardi)

Articolo pubblicato sul Portale del territorio comune di Crosia

PRIMAVERA NEL BEL PAESE

www.fmc.it

Articolo pubblicato sul Portale del quotidiano online IONIONOTIZIE

Il Circolo didattico cittadino ha celebrato
la Festa della primavera e dell’albero

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